PHILIPPE STARCK: LE 10 OPERE PIÙ ICONICHE DEL DESIGNER E ARCHITETTO

Philippe Starck, classe 1949, è uno dei designer più influenti al mondo. La sua carriera vanta una vasta gamma di progetti che spaziano dall’interior design agli oggetti per la casa, dagli yacht agli orologi, tant’è che negli anni ’80 – all’età di soli 31 anni – viene definito il primo star-designer della storia. Svolge anche l’attività di architetto progettando numerosi locali a Parigi, New York e a Tokyo tra cui club, caffè, ristoranti e alberghi.

Philippe Starck: le storie dietro le sue opere
Nei primi anni duemila Philippe Starck dichiara, “Per vent’anni ho creato oggetti che potessero essere acquistati da più persone possibile, contro l’elitarismo del design. Ora desidero che l’ecologia sia alla portata di tutti.” 

Mente eclettica e imprevedibile, vince premi prestigiosi come il Grand Prix National de la Création Industrielle e l’Honor Award dell’American Institute of Architects per il Paramount Hotel di New York. Per fare chiarezza su un percorso creativo ricco di produzioni (si contano circa 10.000 oggetti) e successi, la redazione di Elle Decor ha selezionato 10 oggetti iconici di Philippe Starck.

Scopriamo insieme quali sono:

APRILIA MOTÓ 6.5, 1995
Negli anni’ 90 Aprilia, la casa motociclistica italiana fondata a Noale, in provincia di Venezia, stava godendo del successo generato dai propri scooter. Proprio in questo periodo Ivano Beggio, a capo dell’azienda sin dal 1968, sogna di dar vita a un’icona eterna del design e decide di ingaggiare il francese Philippe Starck, per creare il corrispettivo della “Vespa” o “Fiat 500”.

Philippe Starck immagina una moto totalmente grigia, in cui telaio, plastiche e cavi sono dello stesso colore. La moto non sta in strada, il baricentro è troppo basso (per colpa della monumentale marmitta sotto al motore), il telaio flette e ad alta velocità la moto ondeggia. Tutto da rifare, almeno per il capo collaudatore. Ma Beggio non vuole sentire ragioni: il progetto di Starck non si tocca. E con qualche minima revisione la Motò viene presentata al Motor Show del 1994. “La moto deve essere bella”: quello che allora è un flop, oggi è un oggetto cult.

GLI APPARTAMENTI PRIVATI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE ALL’ELISEO, 1982
La commissione arriva agli albori del successo di Philippe Starck, che nel 1979 ha appena fondato la Starck Product, con lo scopo di produrre e mettere in commercio le sue opere. La consacrazione al grande pubblico arriva quando l’allora Presidente francese François Mitterand gli commissiona la progettazione degli arredi di alcune stanze degli appartamenti privati dell’Eliseo.

Lo spremiagrumi di Philippe Starck è indubbiamente l’oggetto più rappresentativo dell’opera rivoluzionaria del designer francese. Disegnato per Alessi nel 1988, questo oggetto realizzato in alluminio pressofuso mette in dialogo l’importanza della funzionalità al fattore estetico di un prodotto di design. Le gambe lunghe e snelle e le linee pulite conferiscono all’oggetto un aspetto che travalica il motivo per cui è stato creato, al punto di essere esposto al MoMA di New York al pari di un’opera d’arte.

LA LAMPADA ARÀ, 1988
Disegnata da Philippe Starck e prodotta da Flos Italia nel 1988, Arà è una lampada che illustra la volontà dell’azienda di unire il talento creativo dei grandi designer e l’alta tecnologia. La lampada è formata da una base circolare in acciaio cromato che contiene un contrappeso in piombo ed l’asta che sorregge la testa orientabile a forma di corno. Una curiosità: il nome della lampada è un omaggio alla nascita della figlia di Starck.

Disegnata da Philippe Starck e prodotta da Flos Italia nel 1988, Arà è una lampada che illustra la volontà dell’azienda di unire il talento creativo dei grandi designer e l’alta tecnologia. La lampada è formata da una base circolare in acciaio cromato che contiene un contrappeso in piombo ed l’asta che sorregge la testa orientabile a forma di corno. Una curiosità: il nome della lampada è un omaggio alla nascita della figlia di Starck.

Disegnata da Philippe Starck e prodotta da Flos Italia nel 1988, Arà è una lampada che illustra la volontà dell’azienda di unire il talento creativo dei grandi designer e l’alta tecnologia. La lampada è formata da una base circolare in acciaio cromato che contiene un contrappeso in piombo ed l’asta che sorregge la testa orientabile a forma di corno. Una curiosità: il nome della lampada è un omaggio alla nascita della figlia di Starck.

Progettata da Philippe Starck in collaborazione con Eugeni Quitllet, designer catalano, la sedia Masters di Kartell nasce come tributo alle più celebri sedie di design. Nell’oggetto, un intreccio di linee ibride evoca tre classici del design contemporaneo: la Tulip Armchair di Eero Saarinen, la Eiffel Chair di Charles Eames e la Series 7 di Arne Jacobsen. Nonostante le citazioni, quello che ne viene fuori è un oggetto nuovo e unico.

L’istituto museale Groninger Museum inaugura nel 1874, ma negli anni novanta si dà il via alla progettazione di una nuova sede. Per l’occasione vengono chiamati Philippe Starck, Alessandro Mendini e Coop Himmelb(l)au, che lavorano singolarmente a tre differenti padiglioni che riflettono l’idea di architettura postmoderna. I lavori vengono completati nel 1994.

Progettata per Kartell, la sedia Louis Ghost è una delle sedute più vendute al mondo. Pensata in plastica resistente, impilabile, in diversi colori e forme, su di lei si è seduta anche la regina Elisabetta. Philippe Starck trae spunto dalle sedie reali di Luigi XI di Francia, semplificando le forme e dando vita ad un oggetto divenuto un cult del design.

D’E-LIGHT, 2011
A prova di come Philippe Starck sia sempre stato decisamente al passo coi tempi, nel 2011 progetta D’E’-Light una lampada-leggio per lo smartphone o tablet. Testa in alluminio pressofuso, stelo in alluminio estruso, base in zama per permetterne la stabilità. L’oggetto, dalla doppia anima, consente (appoggiandoli sopra) di ricaricare i device.

LO YACHT DI LUSSO A (SAILING YACHT), 2015

Progettato per il milionario russo Andrey Melnichenko, lo yatch di lusso “A”, è lo yacht a vela più grande del mondo. Varato nel 2015, è lungo 142, 8 metri con una stazza di 12.600 tonnellate, ha un albero maestro alto 100 metri e invelato emerge dal mare come un palazzo di otto piani. Starck progetta al suo interno una grande piscina e un osservatorio subacqueo sulla chiglia, con un vetro spesso di 30 cm di spessore, mentre la scelta di inserire vetri a prova di bomba e 40 telecamere a circuito chiuso ne garantisce la totale sicurezza.
LO YACHT VENUS DI STEVE JOBS, 2012
Nel 2012 Steve Jobs ha un sogno nel cassetto. La commissione va a Philippe Starck che in gran segreto inizia a lavorare a Venus. Non è l’unica né l’ultima volta in cui Starck entra in contatto con Apple. Lungo 80 metri, lo yacht è stato progettato con uno scafo esterno in lega di carbonio e alluminio con la prua metallizzata e luminescente, molto simile al materiale con cui erano stati realizzati i computer e i primi iPod della Apple. Ci sono voluti circa sette anni per dare vita alla barca dei sogni di Steve Jobs che, come spesso gli capitava con i prodotti della Apple, cambiava idea e chiedeva ai designer un restyling. Il destino ha voluto che Steve Jobs, che muore nell’ottobre dello stesso anno, non vedrà mai il compimento del suo sogno.